sabato 12 novembre 2011

Presentazione: articolo di Primo Piano Molise 10/11/2011

Prima fatica letteraria per la giornalista molisana

“De natura et hominum natura”

Le poesie di Rossella Menotti



Nella sede della casa editrice “Gruppo Albatros Il Filo S.r.l. - Roma”, si è svolta la presentazione ufficiale della silloge poetica “De natura et hominum natura”, scritta dall’autrice molisana Rossella Menotti, giornalista pubblicista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti del Molise, che è al suo esordio letterario.

Durante la presentazione, il relatore, Giuseppe Palladino, ha concentrato la sua attenzione sui motivi che hanno portato l’autrice alla scrittura, sul titolo dell’opera, sull’immagine scelta per la copertina e sullo stile utilizzato.

La raccolta poetica trova la sua principale fonte di ispirazione  nell’esperienza e nella passione dell’autrice per la danza e il teatro: da qui la dedica al regista teatrale napoletano Nicola Zaccariello, deceduto nel 2006, che ha forgiato la sua esperienza artistica. Il titolo vuole raccogliere i temi affrontati nelle poesie, viaggiando dalla rappresentazione della natura come madre, alla natura come divinità, fino alla natura come forza incontrollabile che può rivolgersi contro l’uomo, ma vuole far anche riferimento agli uomini e alle fragilità umane, che possono trovare forza e conforto nell’amicizia, nell’amore, in Dio e nella natura stessa.

L’immagine di copertina, vuole, invece, rappresentare la simbiosi dell’uomo con la natura, ma anche la ninfa protagonista dell’atto unico “Tradimento alla natura”, che è al centro, ideale e fisico della silloge. Lo stile utilizzato nella stesura dell’opera abbraccia un linguaggio prevalentemente trecentesco e predilige l’utilizzo della metrica, dal quale l’autrice confessa di non riuscire a separarsi, perché “le parole in metrica sono musica”; come ha voluto dimostrare ella stessa durante la presentazione, dove la lettura di alcune poesie è stata accompagnata da brani musicali, eseguiti dal chitarrista molisano Luca de Cesare.

La prefazione al libro, scritta da Silvio Scorsi, si chiude, infatti, rilevando che la poesia della Menotti è “una danza scandita e naturale di parole che si muovono sul palcoscenico di una lingua dotta e preziosa, e si scambiano di posizione (l’anastrofe è un procedimento retorico molto impiegato dall’autrice) come in una sorta di balletto che risponde anzitutto ad un ordine estetico.”.

Scannerizzazione articolo_primo piano molise_10_11_2011_pagina 11

Nessun commento:

Posta un commento